Adattamento del sito pubblicato nel 2001

ATTO PRIMO

Scena 1 - Il Sogno

Scena 3 - Il bando

Scena 4 - La Musica Puntillistica

Scena 5 - Il Re, i due sarti ed il Musico

Scena 6 - La Musica Aleatoria

ATTO SECONDO

Scena 7 - Il complotto

SCENA 8 - IL VESTITO DEL RE Ovvero LA MUSICA MINIMALISTA

Scena 9 - La festa

Scena 10 - Le segrete

IL RE NUDO

versione del 2001

SCENA 2

IL RE A CONSIGLIO

Il musico si porta alle spalle del trono e battendo a volte il suo strano strumento per terra annuncia il Re.

MUSICO: IL RE!

I due ministri scattano sull'attenti. Non entra nessuno. I due si rilassano e ritornano nelle posizioni precedenti. Dopo qualche secondo il Musico ritorna e annuncia nuovamente il Re.

MUSICO: IL RE!

I due non battono ciglio. Il Re entra dirigendosi verso il trono, estremamente concentrato. Non degna nessuno di uno sguardo e nessuno degna lui. Il Musico si accorge che il Re è già entrato e si affretta a dare inizio alla musica. Il Re si contorce orribilmente, dando segni di chiara repellenza fisica per la musica udita. Lungo silenzio. Il Re guarda i ministri, allibito. I ministri si guardano tra loro. La musica ricomincia. Il Re si copre le orecchie con le mani. I musici si interrompono un istante, a quel punto il Re toglie le mani dalle orecchie e i musici riprendono a suonare. Il Re fa un cenno di disgusto col quale ordina ai musici di smettere. La musica si interrompe di nuovo. I musici ricominciano a suonare una terza volta il brano. Il Re esplode in una crisi isterica.

RE (Gridando): Basta! Cos'è questa musica immonda?

I musicisti riprendono a suonare. Il Re prende per il collo il Musico mentre gli esecutori continuano a suonare, incuranti. La musica si interrompe di nuovo. Non appena il Re si è allontanato, i musici riprendono l'esecuzione. A quel punto il Re si gira di scatto e li guarda biecamente. I musici suonano più lentamente. Il Primo Ministro si alza per parlare al Re allontanandosi dalla sedia di destra, che viene precipitosamente occupata dall'altro. Il Primo Ministro solleva lo sguardo dal pavimento e guarda gli altri.

PRIMO MINISTRO: Ordine del giorno!

Si concentra e rimane in silenzio. Gli altri, sentendo ciò si preparano alla riunione. Il I si accorge che l'altro gli ha rubato il posto, indietreggia lentamente verso l'altra, guardandolo con odio. L'altro guarda con un sorriso soddisfatto. Il Re è sempre assorto nei suoi pensieri. Il Primo Ministro rompe il silenzio.

PRIMO MINISTRO: Bene miei cari amici...

Il Musico interrompe battendo due volte lo strumento per terra

IL MUSICO (Urlando): Il Re!

PRIMO MINISTRO (Dopo una breve ed ispirata pausa): Bene miei cari amici... ci siamo riuniti oggi, come ogni fine mese, per consigliarci col nostro Signore su faccende e affari il cui svolgersi interessa necessariamente l'attenzione e la parola di Sua Maestà. (Breve pausa) Questo mese tuttavia i problemi non sono così gravi: le solite beghe finanziarie, i soliti miserabili conflitti di confine, qualche processo per furto o per offesa alla casta reale. Dimenticavo ... c'è anche un piccolo processino di un eretico. Insomma le solite cose...

SECONDO MINISTRO: Processino per eresia? Di che si tratta?

PRIMO MINISTRO: Un pazzo ha detto che la musica dodecafonica è bella.

RE (Trasalendo): COSA?

SECONDO MINISTRO (Rabbrividendo): Dove andremo a finire? Comunque sempre, mese dopo mese, le solite cose, le solite solfe, le solite...

Il Re riprende le sue riflessioni ed il Musico interrompe nuovamente ribattendo due volte il Pentavio per terra.

MUSICO (Urlando): IL RE!

I ministri gli lanciano alcuni oggetti. Il Musico schiva gli oggetti con destrezza.

PRIMO MINISTRO: Avevo pensato, Signor mio, a qualche soluzione per risolvere la questione con i buzzurri confinanti col nostro luminescente regno. In effetti essi invidiano le nostre ricchezze...

SECONDO MINISTRO: E le nostre donne... è risaputo che qualsiasi nemico di qualsiasi nazione ha la sinistra prerogativa di interessarsi alle donne dell'avversario, e le loro non sono male...

PRIMO MINISTRO: Le donne non c'entrano in questo... e poi... e poi (Con fare effeminato) non volevo parlare di donne...

TUTTI GLI ALTRI: Lo sappiamo!

PRIMO MINISTRO: Se i miei colleghi avessero la cortesia di non dilungarsi... (Gli altri acconsentono con gesti delle mani, con molta riluttanza). Grazie! Stavo dicendo...

In quel momento il Re, che nel frattempo ha continuato ad arrovellarsi, si illumina per un istante, sembra sul punto di parlare, ma dopo una breve pausa cambia posizione e ripiomba nella concentrazione precedente. I ministri, ammutoliti lo guardano, e si guardano per un po’. Il Primo Ministro riprende a parlare.

PRIMO MINISTRO: Stavo dicendo... si potrebbero evitare equivoci impossessandoci immediatamente di tutto ciò che hanno. Le mie armate, a dire il vero, sono già ammassate sul...

SECONDO MINISTRO: E da quando sono le TUE armate (Alzandosi in piedi minaccioso). Non si era detto che erano di tutti e due? E poi le armature sono a Darmstadt per…

PRIMO MINISTRO (Interrompendolo): Tu oggi hai voglia di litigare... lo sento.

In quel momento il Re, che nel frattempo ha continuato ad arrovellarsi, si illumina per un istante, sembra sul punto di prendere la parola, ma dopo una breve pausa, cambia posizione e ripiomba nella concentrazione precedente. I ministri, ammutoliti lo guardano, si guardano per un po'. Il Secondo Ministro riprende.

SECONDO MINISTRO: La guerra è ormai obsoleta, una convenzione buona per gli idealisti, quelli col vento tra i capelli che si strappano la camicia mostrando il vigoroso petto. (Il volto del Primo Ministro si fa molto interessato). No... ci vuole un'epidemia... che so... il vaiolo ... o il botulismo!

In quel momento il Re, che nel frattempo ha continuato ad arrovellarsi, si illumina per un istante.

RE (Scattando in piedi): Un vestito!

I musici ricominciano a suonare senza motivo, il Re con un cenno di disgusto li fa smettere e si rimette a sedere. I ministri, ammutoliti lo guardano, si guardano per un po', poi ricominciano a parlare.

SECONDO MINISTRO: Un vestito, Sire? Volete affrontare i nostri nemici con un vestito?

PRIMO MINISTRO: Se confezionato dai nostri Sarti mi sembra un fato ben terribile per i nostri cugini confinanti. Non vi pare di essere un po' troppo crudele, Sire?

RE: E deve essere fulgido, splendido, che rimanga nella memoria del mio popolo e dei popoli vicini e che varchi il portale del tempo, che sgretoli qualsiasi confine, qualsiasi credo! (Il Re si alza in piedi e solleva una mano aperta, con il palmo rivolto verso l'alto, all'altezza degli occhi che sono persi in chissà quali sogni d'onnipotenza. Ghigna) Che guerra e che vaiolo… UN VESTITO PER RE LUIGI IX!

Il Re rimane nella stessa posizione per qualche II. I ministri si guardano, alzano le spalle ed escono. Il Re rimane solo con il Musico e solo a questo punto, sempre con la mano alzata si guarda attorno in cerca dei suoi ministri. Improvvisamente inizia la musica ed il Re soffre visibilmente ed al colmo della sopportazione fa cenno di fermarsi e i musici smettono di suonare.

RE (Guardando il Musico): E adesso a noi due, miserabile pezzo di sterco… bada bene… ti voglio affidare un incarico nella speranza, presumibilmente vana, che tu partorisca qualcosa di appena decente. Quindi dimmi… perché ogni volta che qualcuno entra od esce da questa maledettissima stanza i miei timpani devono essere trafitti da suoni tanto osceni?

MUSICO: Ma Sire… è un nuovo tipo di musica, ci tenevo a farvela sentire, sapendo bene che non l’avreste compresa: ricordatevi, Sire: tutto ciò che voi non comprendete fa parte della normale evoluzione delle cose.

RE (Rimane interdetto per qualche II): Lo stesso non riesco a capire come ti sia venuto in mente di comporre una siffatta cosa!

MUSICO (Risentito): Ma come, Sire? È la mia Eufonia V composta appositamente per voi, che mi è costata tre settimane di lavoro estenuante. Ma col tempo l’apprezzerete, Sire, lo so: i vostri 3000 merlinghi d'oro non sono stati spesi invano.

RE (Gridando): 3000 merlinghi d'oro per questo rigurgito di schifezze sonore? Guardie! (Tornando a rivolgersi al Musico) Chi ha autorizzato la spesa?

MUSICO (Strafottente): Mio padre, il Primo Ministro!

RE: (Intanto le guardie sono sopraggiunte, il Re cerca una scusa qualunque per accusare il musico) Lui… lui… (Sospira) avete lucidato le armature?

UNA DELLE GUARDIE: Ma non ci sono armature a palazzo, Sire! Sono tutte a Darmstadt per un'esposizione...

RE: Va bene, va bene... siete ancora qui? Tornate al vostro posto!

Le guardie se ne vanno scuotendo la testa.

RE: Se l'ha autorizzato il Primo Ministro...comunque non capisco...

MUSICO: Sire, non vi arrabbiate: anche il mio cane mi ha morso la prima volta che abbiamo suonato il nuovo inno a voi dedicato ma poi ha compreso la grandezza di tali opere.

RE: A parte il fatto che non sono un cane… credo sia mio diritto avvertirti che quando sento questi suoni, avverto delle lancinanti fitte alla base delle orecchie!

MUSICO: La stessa cosa che accadde a mio zio mentre componevo il mio I Capriccio Coprofonico Inverso. Che peccato: è morto senza che potesse ascoltare l'opera conclusa. (Pausa) Fortunatamente i medici hanno appurato che lo zio soffriva di gotta...

RE: Ma quando non componevi non ne soffriva?

MUSICO: No, ma era sicuramente per via del clima...

RE: Quando è successo?

MUSICO (Distrattamente): Fine Maggio dell'anno scorso, Sire...

RE: Non era sicuramente colpa del clima!

MUSICO: Ma Sire, certe cose non si possono prevedere, poi era molto vecchio…

RE: Quanti anni aveva?

MUSICO: Circa 57, (Risentito) comunque apprezzava molto la mia musica (Se ne va indispettito).

RE: Che sia io a non comprendere?

VOCE FUORI CAMPO: Sicuramente!

RE (Alzandosi di scatto): Chi è? Chi è stato? Guardie! Guardie!

Si chiude il sipario. Attacca la Serenata I. Si apre brevemente il sipario.

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(C) Claudio Mauricio Crimi Trigona